Come sempre, cerchiamo di dare un senso a ciò che succede a scuola. Questa volta ci sono due cose da tenere in conto: un fatto di cronaca; un altro fatto di cronaca. 

Partiamo dal primo fatto: una scuola secondaria di primo grado (le medie) di Pioltello decide di chiudere la scuola il 10 aprile, ʻĪd al-fiṭr, l’ultimo giorno di Ramadan. 
La prima domanda è: perché? Be’, la scuola ha un 43% di studenti di origine straniera, la maggioranza è musulmana e quel giorno starebbero a casa comunque, rendendo di fatto inutile fare lezione. Una scelta troppo indulgente da parte della scuola? Tra un attimo ci arriviamo.
La seconda domanda è: ma può farlo? La risposta breve è: sì. I giorni tornano e la scuola ha confermato, tramite un Consiglio di Istituto, la decisione (già presa a maggio 2023) di prevedere un giorno di chiusura il 10 aprile. La scelta è legittima e rimane all’interno dell’autonomia scolastica (legge n. 59 del 1997) ai sensi del DPR 275/1999.
La terza domanda è: ma perché queste cose si fanno solo per i musulmani? In realtà i musulmani, pur avendo una rappresentanza significativa in Italia, sono forse i meno tutelati. Gli avventisti del settimo giorno, ad esempio, hanno il sabato impegnato per studiare in Chiesa: lo Stato riconosce questa necessità agli studenti e i giorni di assenza del sabato non sono contati; è inoltre fortemente consigliato strutturare le attività didattiche intorno a questa esigenza, per includere gli studenti (Allegato Intesa fra Repubblica italiana e Unione italiana delle Chiese avventiste del 7° giorno-art. 17).

Allora da dove deriva il polverone mediatico? 
Il problema di fondo sembra essere proprio il rapporto con l’islam. Anche se si stima la presenza di 2,7 milioni di musulmani in Italia,  manca un’intesa tra Stato e comunità musulmana, che è presente invece per altre religioni. In parte ciò può essere dovuto anche al fatto che si tratta di un discorso molto delicato: essendo l’islam diffuso in molti contesti diversi, ne esistono altrettante forme di interpretazione e pratica; le correnti non sempre concordano tra loro e sono rappresentate da associazioni diverse. E’ stato finora impossibile trovare un’intesa stato-religione musulmana, come testimoniano le tre bozze proposte e mai firmate degli anni ’90. Resta il fatto che alcuni momenti sono condivisi da tutti: uno è proprio la fine del Ramadan, che tocca trasversalmente tutti i paesi in cui l’islam si è affermato. 

Nel caso di Pioltello si è invocato, tra le altre cose, il principio della laicità della scuola; ma qua introduciamo il secondo fatto di cronaca.

Ad Altavilla Milicia, nel palermitano, l’istituto comprensivo statale ha deciso di non portare i bambini alla tradizionale  messa presso il santuario della Madonna della Milicia, programmata in vista della Pasqua durante l’orario scolastico. L’abitudine andava avanti da anni ma, come afferma il Dirigente scolastico, stavolta la richiesta non è stata presentata in tempo per ottenere la delibera del Consiglio di Istituto sull’attività. 
Morale della favola? I genitori hanno fatto saltare ai bambini un giorno di scuola e li hanno portati in chiesa alle 10:30, dove la messa si sarebbe svolta ugualmente. 
La questione può sembrare identica, e infatti un genitore di Altavilla ha affermato che la scelta dei genitori è stata una “risposta” ai fatti di Pioltello.
Ma è così?

Consideriamo le somiglianze tra i due fatti: in entrambi un evento del calendario religioso ha impedito o impedirà la frequenza scolastica; per entrambi è stato invocato il principio di laicità della scuola.
Quali sono però le differenze? Ad Altavilla Milicia è la scuola stessa che si fa carico di portare gli studenti alla celebrazione. E’ la scuola che integra, nelle sue attività, una proposta prettamente religiosa. 
A Pioltello il giorno di ferie è deciso in vista di un’esigenza educativa (le probabili assenze), non religiosa: di certo non vedremo i professori entrare in moschea, tantomeno con gli studenti cattolici o di altre confessioni al seguito. 
Nel caso palermitano quindi la scuola pubblica (cioè lo Stato), promuove un’attività religiosa in nome della tradizione (il preside si è quasi dovuto scusare per aver negato la partecipazione alla celebrazione); nell’altro dei rappresentati politici (Salvini e il ministro dell’Istruzione Valditara) condannano la scelta, che pure è stata fatta seguendo le regole, di prevedere un giorno di ferie per assenze legate a un motivo religioso.
E’ interessante provare a pensare cosa sarebbe successo a parti invertite. 

Purtroppo, nelle nostre scuole, il rapporto con la religione è ancora difficile. La religione cattolica  è in un limbo: per la sua storia e per la sua rilevanza nella cultura italiana viene vissuta come “tradizione” da difendere, e infatti ha, tra le altre cose, un calendario di festività organizzato su misura; le altre confessioni invece non sono sempre tutelate, e chi cerca di trovare soluzioni pratiche per far fronte ai problemi irrisolti si trova sempre al centro delle polemiche. 
Un altro dato interessante? Secondo il sito l’Italia in dati, solo il 50% delle persone tra i 15 e i 34 anni sono cattolici. Il nostro sistema scolastico, insomma, è destinato a essere messo sempre più in discussione, mano a mano che le sue contraddizioni si faranno più evidenti. 
Forse è il momento di prendere in mano la questione, con delicatezza, approfondimento, dialogo, studio, facendosi le mille domande che sono obbligatorie quando si esplora il rapporto tra religioni e principi democratici.

Sappiamo che fare una proposta coerente e rispettosa non è facile ma, nel nostro mondo complesso e multiculturale, è un atto di apertura dovuto.

SITOGRAFIA:

https://romatrepress.uniroma3.it/wp-content/uploads/2019/05/Scuola-e-Islam-l%E2%80%99Islam-a-scuola.pdf

https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/24_marzo_25/pioltello-la-scuola-rimarra-chiusa-per-la-fine-del-ramadan-voto-unanime-del-consiglio-di-istituto-a67cdf15-d4c4-4f55-a8f2-f04f3039bxlk.shtml?refresh_ce

https://pagellapolitica.it/articoli/salvini-studenti-stranieri-scuola-ramadan-pioltello

https://www.orizzontescuola.it/la-scuola-non-da-via-libera-per-messa-alunni-in-chiesa-con-le-mamme/

https://italiaindati.com/le-religioni-in-italia/#:~:text=Su%20una%20popolazione%20residente%20pari,43%2C2%20milioni%20di%20persone

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaArticolo?art.versione=1&art.idGruppo=0&art.flagTipoArticolo=1&art.codiceRedazionale=088G0585&art.idArticolo=17&art.idSottoArticolo=1&art.idSottoArticolo1=10&art.dataPubblicazioneGazzetta=1988-12-02&art.progressivo=0#:~:text=Gli%20avventisti%20dipendenti%20dallo%20Stato,riposo%20sabatico%20come%20riposo%20settimanale

https://salto.bz/en/article/08092014/che-punto-sono-le-intese

Immagine di copertina:
https://www.christianitytoday.com/ct/2019/july-august/muslims-mary-bridge-catholics-maryam.html

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